Francavilla come i Quartieri Spagnoli? Sono stati in molti a rifiutare l'accostamento, a trovarlo esagerato, non pertinente, non calzante, inadeguato, fuori luogo e comunque né reale né realistico. Non ci sta neppure l'On. Luigi Vitali: "La situazione di Francavilla non è assolutamente paragonabile a quella della città di Napoli, o perlomeno di certi suoi quartieri". Così risponde perentorio, commentando l'ardito parallelo che accosta la città degli Imperiali alla città degli Angioini, l'avvocato Luigi Vitali, consigliere comunale di lungo corso, parlamentare da tre legislature, eletto sempre nelle liste di Forza Italia (partito per il quale è in corsa per la carica di coordinatore provinciale), già Sottosegretario alla Giustizia nell'ultimo governo Berlusconi, ed attualmente vice presidente della Commissione Giustizia, nonché componente della Commissione Antimafia. "Abbiamo assistito negli ultimi anni ad episodi isolati (un omicidio, un duplice omicidio e, in ultimo, qualche settimana fa un ferimento) riconducibili più che altro a equilibri all'interno dei clan malavitosi non di Francavilla ma della provincia, e non sono affatto indicatori di una fenomenologia criminale francavillese. La situazione è sotto controllo. E'innegabile che siano aumentati i furti d'auto e i furti negli appartamenti, ma dietro questo c'è una situazione di disagio sociale che investe non solo Francavilla, bensì l'intera provincia, la regione, il Paese". Quindi secondo l'Onorevole, più che di un giustificato allarme, si tratta di allarmismo, e quando all'On. Vitali ricordiamo la visita proprio a Francavilla dell'On. Francesco Forgione, presidente della Commissione Antimafia della quale anch'egli fa parte, ci dice: "La visita del Presidente della Commissione Antimafia non ha niente a che fare con un presunto allarme criminalità. Forgione è stato invitato per parlare di legalità e lavoro nero. Il lavoro nero, quello sì, è la vera piaga di questa città! Piaga che resta aperta. Ma su questo tema è innanzitutto la classe imprenditoriale che dovrebbe interrogarsi. Si possono e si debbono predisporre verifiche e controlli in certi settori malati dell'economia. E si deve lavorare per abbattere il muro della compiacenza tra sfruttatori e sfruttati". Poi con l'Onorevole allarghiamo il campo: spostando lo sguardo dalla situazione del territorio francavillese a quella nazionale le cose cambiano, anzi si invertono; non più allarmismo ingiustificato, ma allarme ed emergenza legalità. Spiega Vitali: "Due terzi dei detenuti delle carceri della Lombardia sono stranieri, per stranieri intendo comunitari ed extra-comunitari. In tutta Italia un terzo dei detenuti è straniero. Questa gente, che entra nel nostro Paese senza alcun controllo, costituisce un vero e proprio serbatoio di criminalità,una manovalanza per la criminalità organizzata. I provvedimenti estemporanei, come il decreto legge di questi giorni, sono oltre che tardivi altamente insufficienti. La sicurezza non è una bandiera di destra o di sinistra, la mancanza di sicurezza genera paura, la paura genera paura. La paura più grande ora è che ci si lasci sedurre dalla ricerca del capro, o del popolo (in questo caso quello rumeno) espiatorio. La xenofobia non si giustifica con niente e si sposa facilmente con la stupidità e con l'ignoranza.
Intervista di Maria Angelotti
Da "Il Gallo", 17/30 novembre 2007 pag. 4
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