Cari amici,
torno ad intervenire sul blog dopo che una intensa attività parlamentare mi ha, di fatto, impedito di aggiornarvi su quanto sta succedendo in questo ultimo periodo.
E’ importante che sappiate che, ancora una volta, il Governo Prodi ricorre alla fiducia per far passare la Legge Finanziaria 2008, delegittimando e spodestando il Parlamento della sua precipua finalità legislativa.
Ma questo è il problema minore. Se la Legge Finanziaria avesse risposto alle aspettative degli Italiani e soprattutto dei meno abbienti e del Mezzogiorno, il non averla discussa adeguatamente in parlamento sarebbe stato un sacrificio ben ripagato.
La verità è che, ancora una volta, siamo in presenza di una Finanziaria pasticciata, frutto di compromessi all’interno della maggioranza di governo e non di risposte ai bisogni della gente.
Il comparto sicurezza è stato saccheggiato con delusione degli operatori e con ripercussioni negative sul senso di sicurezza invocato a gran voce dagli Italiani.
La nostra Difesa è ormai un colabrodo per la mancanza di fondi che consentano non dico l’ammodernamento dei mezzi e delle attrezzature, ma almeno la manutenzione dell’esistente.
La Giustizia si regge sul senso di responsabilità degli addetti e non ha fondi nemmeno per l’ordinaria amministrazione.
Il Sud fa la parte della bella addormentata nel bosco. Non solo vengono sottratte risorse già assegnate, ma, addirittura vengono fatte slittare misure già decise. E potremmo continuare.
Il tutto nell’assoluta indifferenza, o quasi, dei parlamentari meridionali.
Eravamo stati facili profeti allorché stigmatizzammo l’intervento del Presidente del Consiglio Prodi in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante nel settembre 2006. 100 miliardi per il Sud egli disse. 100 miliardi per il Sud d’Europa e non per il Sud d’Italia gli rispondemmo.
Se la situazione non fosse veramente tragica verrebbe da ridere per l’inconcludenza e l’incapacità di questa maggioranza di affrontare e risolvere i problemi sul tappeto. Dopo il 2013 (ultima data per attirare finanziamenti europei), sarà praticamente impossibile colmare il gap del Mezzogiorno con il resto d’Italia e dell’Europa.
A tutto ciò si aggiunga il deprezzamento del valore dei salari rispetto al costo della vita; una politica di adeguamento dei contratti inferiore all’inflazione reale; una spesa pubblica fuori controllo e l’assenza di un reale risanamento dei conti pubblici che ci costano 100 miliardi di euro l’anno per il pagamento dei soli interessi sul debito pubblico.
Anche l’ultimo ottimista che nell’aprile 2006 aveva votato Prodi illudendosi che quella scelta fosse per il bene dell’Italia, oggi da un lato si pente amaramente di averlo fatto e dall’altro riconosce che più tempo durerà Prodi, maggiori saranno le conseguenze dannose per il Paese.
Non ci resta, allora, che denunciare all’opinione pubblica i disastri che si stanno consumando; di continuare a fare in Parlamento una battaglia dura ma non preconcetta; di aspettare il dissolvimento di questa maggioranza che da tempo è arrivata al capolinea e che regge ancora grazie al collante del potere. Ma anche questo, prima o poi finirà e tutto il centrosinistra cadrà nella voragine del dissenso che in questi quasi due anni è stato capace di creare nella nostra società.
torno ad intervenire sul blog dopo che una intensa attività parlamentare mi ha, di fatto, impedito di aggiornarvi su quanto sta succedendo in questo ultimo periodo.
E’ importante che sappiate che, ancora una volta, il Governo Prodi ricorre alla fiducia per far passare la Legge Finanziaria 2008, delegittimando e spodestando il Parlamento della sua precipua finalità legislativa.
Ma questo è il problema minore. Se la Legge Finanziaria avesse risposto alle aspettative degli Italiani e soprattutto dei meno abbienti e del Mezzogiorno, il non averla discussa adeguatamente in parlamento sarebbe stato un sacrificio ben ripagato.
La verità è che, ancora una volta, siamo in presenza di una Finanziaria pasticciata, frutto di compromessi all’interno della maggioranza di governo e non di risposte ai bisogni della gente.
Il comparto sicurezza è stato saccheggiato con delusione degli operatori e con ripercussioni negative sul senso di sicurezza invocato a gran voce dagli Italiani.
La nostra Difesa è ormai un colabrodo per la mancanza di fondi che consentano non dico l’ammodernamento dei mezzi e delle attrezzature, ma almeno la manutenzione dell’esistente.
La Giustizia si regge sul senso di responsabilità degli addetti e non ha fondi nemmeno per l’ordinaria amministrazione.
Il Sud fa la parte della bella addormentata nel bosco. Non solo vengono sottratte risorse già assegnate, ma, addirittura vengono fatte slittare misure già decise. E potremmo continuare.
Il tutto nell’assoluta indifferenza, o quasi, dei parlamentari meridionali.
Eravamo stati facili profeti allorché stigmatizzammo l’intervento del Presidente del Consiglio Prodi in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante nel settembre 2006. 100 miliardi per il Sud egli disse. 100 miliardi per il Sud d’Europa e non per il Sud d’Italia gli rispondemmo.
Se la situazione non fosse veramente tragica verrebbe da ridere per l’inconcludenza e l’incapacità di questa maggioranza di affrontare e risolvere i problemi sul tappeto. Dopo il 2013 (ultima data per attirare finanziamenti europei), sarà praticamente impossibile colmare il gap del Mezzogiorno con il resto d’Italia e dell’Europa.
A tutto ciò si aggiunga il deprezzamento del valore dei salari rispetto al costo della vita; una politica di adeguamento dei contratti inferiore all’inflazione reale; una spesa pubblica fuori controllo e l’assenza di un reale risanamento dei conti pubblici che ci costano 100 miliardi di euro l’anno per il pagamento dei soli interessi sul debito pubblico.
Anche l’ultimo ottimista che nell’aprile 2006 aveva votato Prodi illudendosi che quella scelta fosse per il bene dell’Italia, oggi da un lato si pente amaramente di averlo fatto e dall’altro riconosce che più tempo durerà Prodi, maggiori saranno le conseguenze dannose per il Paese.
Non ci resta, allora, che denunciare all’opinione pubblica i disastri che si stanno consumando; di continuare a fare in Parlamento una battaglia dura ma non preconcetta; di aspettare il dissolvimento di questa maggioranza che da tempo è arrivata al capolinea e che regge ancora grazie al collante del potere. Ma anche questo, prima o poi finirà e tutto il centrosinistra cadrà nella voragine del dissenso che in questi quasi due anni è stato capace di creare nella nostra società.